Opinioni

D’Agostino FdI troppo il divario Nord e Sud

Non ci può essere futuro per un paese se esistono grosse differenze tra territori. In Italia questo accade da 150 anni ma nessuno si è mai posto il problema di risolverlo. Una critica che spesso avanza in tutti i partiti politici, anche di chi sta al governo come nel caso di Fratelli d’Italia, con il vice coordinatore provinciale e segretario cittadino di Soriano Calabro, noto per le sue battaglie sociali, Franco D’Agostino che ha voluto esprimersi in merito soprattutto dal punto di vista risorse umane:<< Il divario tra Nord e Sud – ha commentato – è storicamente provato e potrebbe aumentare anche a causa di una crisi demografica che sembra penalizzare di più le regioni meridionali. Infatti, il Mezzogiorno continua a perdere risorse umane qualificate che vendono nella fuga dai nostri paesi la via migliore per guadagnare di più e per potersi migliorare>>. Storicamente, la provincia di Vibo Valentia ha un’alta percentuale di emigrazione, con intere generazioni che lasciano i paesi in cerca di un futuro:<<Non si tratta di poveri contadini – ha continuato D’Agostino – ma molto più spesso di laureati e di forze lavorative professionali cui non va giù il contesto culturale e lavorativo che si è venuto a creare negli ultimi anni>>. Eppure vero che la Calabria e il Vibonese in primis non è l’ambiente ideale per crescere, un posto dove l’invidia regna sovrana più della criminalità e chi è preposto a fare cambiare il pensiero, spesso volge a favorire gli amici e chi le sta simpatico:<<Non è un caso – ha chiosato D’Agostino – che gli avvenimenti degli ultimi vent’anni hanno portato alla luce grandi scandali, corruzione, inquinamento, malaffare, trionfo dell’individualismo,che hanno trasformato la nostra società a dover sopportare una grave immobilità economica e sociale impedendo la realizzazione individuale specie tra i giovani. In particolare lo stato di salute della nostra regione, la Calabria, vive in tutti i suoi aspetti, competitività, occupazione, società, popolazione, in rapporti con il resto d’Italia e con l’Europa uno scenario preoccupante>>. Tutto questo comporta desolazione e soprattutto desertificazione anche dal punto di vista dello spopolamento:<<Anche qui dal punto di vista demografico – ha concluso Franco D’Agostino –  possiamo parlare di desertificazione  umana ,sociale e industriale. Una popolazione in declino demografico genera, senza dubbio, vive preoccupazioni come l’invecchiamento, squilibrio tra generazioni, ristagno economico. Se pensiamo che da noi la famiglia sia stata da sempre considerato il luogo della solidarietà, degli affetti, dei figli come parte più importante della nostra vita, preoccupano i cambiamenti che hanno visto sconvolgere questo quadro. Per tali motivi non dobbiamo perdere l’occasione di lavorare per creare le condizioni di superare gli ostacoli che impediscono la crescita dei nostri territori>>.