Costume e società

Curiosità di Pasqua: la simbologia dell’uovo nell’arte e nella storia

La tradizione delle uova pasquali come augurio risale a tempi antichissimi, addirittura precedenti al Cristianesimo. La scelta di regalare un uovo non è casuale. Rivolgendo uno sguardo al passato, fin dall’antichità questo alimento ha ricoperto un valore simbolico enorme. In alcune culture terra e cielo, unendosi, formavano proprio un uovo, simbolo di vita. Per gli antichi Egizi, l’uovo era invece l’origine di tutto ed il fulcro dei quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco). I Persiani invece, come simbolo di rinascita in Primavera, amavano regalarsi proprio delle uova, simbolo di nuova vita. Elemento dunque dal profondo valore archetipico, l’uovo è da sempre presente nella storia dell’umanità, fra le grandi civiltà del passato, negli affascinanti miti cosmologici fino all’età contemporanea, quale simbolo della vita in formazione e dunque, dell’eterna rigenerazione attraverso il ciclo vitale. Ed è proprio nel simbolismo cristiano, che l’uovo è posto in relazione al concetto di nascita a nuova vita e dunque all’idea fondamentale della Resurrezione. In questa accezione sono dunque da interpretare i vari dipinti di Madonne con Bambino che reggono in mano un uovo così come le raffigurazioni all’interno della pittura religiosa che recano all’interno tale alimento. Ricordo a tal proposito la celebre Pala di Brera di Piero della Francesca. Protagonisti dello spazio metafisico sono la Vergine, ferma nella luce astratta che pervade l’atmosfera, e il Bambino, iconograficamente esaltato dal ciondolo di corallo, simbolo della sua futura Passione. Attorniati da un gruppo di santi, Madre e Figlio ricevono la devozione di Federico da Montefeltro, inginocchiato in armatura ai piedi del gruppo. Sullo sfondo, incorniciato dalla perfetta costruzione prospettica, la nicchia semicircolare è sovrastata da una semi cupola a forma di conchiglia, al centro della quale è appeso un uovo, forse di struzzo. La conchiglia, che richiama subito alla mente la nascita di Venere (come nella nota redazione di Botticelli), è qui figura della nuova Venere, Maria, simbolo di bellezza eterna ma anche della natura generatrice e rigenerata. Ed ancora l’uovo diventa il protagonista nell’intensa Cena in Emmaus di Jacopo Bassano, oggi a Fort Worth (Texas), dove al posto del consueto pane spezzato, o degli altrettanto consueti cosci di agnello e polli allo spiedo, spicca sopra ogni cosa il piatto con le uova, a ricordare che al tavolo con i due pellegrini non c’è uno sprovveduto viandante, ma il Risorto. Da questo intuiamo sicuramente che se nell’antichità l’uovo raffigurava la nascita della natura, con il Cristianesimo le uova divennero simbolo della rinascita dell’uomo stesso. La leggenda racconta che ritornando dal Santo Sepolcro vuoto, Maddalena incontrò Pietro che le disse “crederò alle tue parole (ovvero la Risurrezione di Cristo) solo se le uova che porti nel tuo cestino si coloreranno di rosso”, le uova divennero immediatamente rosso porpora e Pietro, sgomento, si inchinò davanti al miracolo. Da allora alla fine di ogni messa per la celebrazione della Pasqua, vennero distribuite tra i fedeli delle uova colorate di rosso (colore che rappresenta il sangue versato da Gesù). Risale invece al periodo medievale il consueto scambio delle uova, che diventavano così elemento cardine delle giornate dedicate alla Pasqua. Dobbiamo invece sicuramente ringraziare Re Sole, Luigi XIV, per l’origine dell’uovo di cioccolato. Le fonti attestano che fu proprio lui per primo, a inizio Settecento, a commissionare la realizzazione di un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte.