Attualità

Covid, nuovo decreto: Green pass obbligatorio anche per lavorare, cosa rischia chi è senza

Young caucasian woman in mask holding smartphone with digital green pass and QR code on the screen. Health passport or certificate of immunity. Traveling without restrictions. Vaccinated person

Speranza: «Il green pass è uno strumento di libertà e renderà ancora più forte la nostra campagna di vaccinazione»

Il Consiglio dei ministri riunitosi ieri giovedì 16 settembre, sotto la presidenza del premier Mario Draghi, ha approvato un decreto-legge che introduce «misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 e il rafforzamento del sistema di screening».

L’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro scatterà dal prossimo 15 ottobre 2021, un modo questo per consentire a chi ancora non si sia vaccinato di prenotare la prima dose che dopo le prime due settimane dalla somministrazione consente già il rilascio di un certificato verde “di transizione” in attesa della seconda dose. L’obbligo resterà vigente almeno fino al 31 dicembre 2021.

Per chi è obbligatorio il green pass

Devono essere in possesso del certificato verde i lavoratori della  amministrazioni pubbliche ed i lavoratori per accedere ai luoghi di lavoro.

Sono i datori di lavoro a dover verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.

Le sanzioni

Il decreto prevede che il personale che ha l’obbligo del green pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione verde. Dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso.

La retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per coloro che sono colti senza la certificazione sul luogo di lavoro è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza.

Per le aziende con meno di 15 dipendenti, è prevista una disciplina volta a consentire al datore di lavoro a sostituire temporaneamente il lavoratore privo di certificato verde.

L’obbligo di green pass vale anche per i soggetti titolari di cariche elettive e di cariche istituzionali di vertice. Gli organi costituzionali adeguano il proprio ordinamento alle nuove disposizioni sull’impiego delle certificazioni verdi.

Tamponi calmierati a 15 euro

Il decreto prevede l’obbligo per le farmacie di somministrare i test antigenici rapidi applicando i prezzi definiti nel protocollo d’intesa siglato dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, d’intesa con il ministro della Salute. Il costo sarà di 15 euro per i maggiorenni e 8 euro per i minorenni.

 Le nuove norme prevedono inoltre la gratuità dei tamponi per coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione.

Accesso agli Uffici Giudiziari

Il Green Pass sarà obbligatorio per il personale amministrativo e i magistrati. Mentre per consentire il pieno svolgimento dei procedimenti, l’obbligo non si estende ad avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all’amministrazione della giustizia, testimoni e parti del processo.