Un turista milanese si è sentito male e sono partite le verifiche sulla comitiva. File per i tamponi.
A fare paura non è più il vulcano, o meglio non solo. A Stromboli, nelle Isole Eolie è scoppiato il timore per una nuova diffusione del covid che potrebbe non solo creare prblemi sanitari, ma anche alla stagione estiva avviatissima e che vede la piccola isola dell’arcipelago invasa di turisti. Proprio da uno di loro è partito il focolaio che ad oggi conta 14 positivi, di cui sette turisti milanesi, e che sia all’Usca che alla guardia medica vede fila di vacanzieri che chiedono di essere sottoposti al tampone. Un ristorante è stato chiuso per precauzione dopo che quattro camerieri sono risultati positivi.
«Tutto è iniziato sabato scorso – racconta un isolano risultato contagiato – una turista è sbarcata sull’isola e dopo qualche giorno è stato accertato che era risultata affetta dal covid. In quell’arco di tempo si sono verificati tutti i suoi contatti e fino ad ora sono stati accertati 14 casi e siamo tutti in quarantena. Ma nell’isola cresce la paura tra isolani e turisti e quasi tutti si stanno sottoponendo alle verifiche che sono state prontamente organizzate dall’Usca e alla guardia medica».
La situazione è diventata esplosiva anche a causa del numero di persone che ogni giorno raggiungono l’isola con le minicrociere. Un turismo mordi e fuggi poco gradito agli isolani che, adesso, ne vorrebbero il blocco. «Vanno assolutamente bloccati i minicrocieristi, o comunque si facciano sbarcare solo col Green Pass, e a numeri contingentati – dice un altro abitante di Stromboli – . Si obblighino al vaccino coloro che hanno contatti col pubblico. L’alternativa disastrosa potrebbe essere il lockdown ad agosto».