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Condannato per abuso d’ufficio, già sospeso il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà

La sentenza del processo “Miramare” è stata emessa ieri pomeriggio

Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, è stato condannato per abuso d’ufficio a un anno e 4 mesi di reclusione, con pena sospesa, nel processo “Miramare” scaturito da un’inchiesta sulle irregolarità nelle procedure di affidamento ad un’associazione, che sarebbero avvenute senza bando, del Grand Hotel Miramare.

Condanna ad un anno di reclusione, sempre per abuso d’ufficio, anche per sette assessori che facevano parte della Giunta presieduta dallo stesso Falcomatà all’epoca dei fatti, risalenti al 2015. Si tratta di Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. Muraca è ancora assessore comunale nella Giunta presieduta da Falcomatà, rieletto sindaco nelle amministrative del 2020.

Falcomatà é anche sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria e della sua Giunta fanno parte Neri, che riveste la carica di vicesindaco, Zimbalatti e Marino. Condannati anche, sempre ad un anno di reclusione e sempre per abuso d’ufficio, il segretario comunale in carica all’epoca, Giovanna Antonia Acquaviva; l’ex dirigente del settore “Servizi alle imprese e sviluppo economico” del Comune, Maria Luisa Spanò, e l’imprenditore Paolo Zagarella, titolare della concessione rilasciata dal Comune per l’ex Hotel Miramare.

Prevista una sospensione dalle due cariche per effetto della legge Severino. Falcomatà ha nominato due vicesindaco – Paolo Brunetti per il Comune e Carmelo Versace per la Città Metropolitana – che prenderanno temporaneamente il suo posto.

Intanto, il prefetto Massimo Mariani ha adottato i provvedimenti di accertamento della sussistenza della causa di sospensione dalle cariche ricoperte nei confronti degli amministratori reggini condannati.