Volley

Caso Baranowicz, Catia Pedrini: Callipo è un signore, la colpa è dell’entourage del giocatore

La presidente di Modena prende posizione nella vicenda che sta “scaldando” i rapporti tra Vibo Valentia e Piacenza.

Fino ad oggi non ne avevamo parlato, perchè la situazione in cui si trova Michele Baranowicz, attualmente non tesserato per alcuna squadra e non tesserabile fino al 30 ottobre, è sua e del suo procuratore. Il presidente Pippo Callipo ha agito nel pieno rispetto dei regolamenti attualmente vigenti per il massimo campionato di pallavolo, così come sempre ha fatto. In tale senso è stata chiara la nota del vice presidente Fillippo Maria Callipo nei giorni scorsi.

Insomma, se il giocatore, che nel frattempo ha trovato un accordo con Piacenza, sabato sera non sarà in campo al PalaMaiata, deve tutto al rifiuto opposto in estate dal suo procuratore non tanto al rinnovo del contratto, ma proprio al tesseramento del giocatore per la società giallorossa.

Catia Pedrini, presidente del Modena

A chiarire la situazione arriva adesso, riportato da SportPiacenza, il post sul social facebook della presidente di Modena, Catia Pedrini, e il successivo chiarimento sul tenore dello stesso. «E’ vero, le mie parole pubblicate su facebook sono state durissime, ma il mio bersaglio non era in alcun modo Piacenza, la sua dirigenza e i suoi tifosi. In questo caso i biancorossi sono vittima di un sistema fatto di pettegolezzi e di persone poco serie. Credo che di regole errate ce ne siano parecchie e forse anche questa sul tesseramento non è giusta».

Poi, come riporta SportPiacenza, entra nel dettaglio del caso Baranowicz. «Pippo Callipo ha preso una posizione netta nei confronti del procuratore che segue sia Baranowicz sia Swan N’Gapeth, perché si è creato un contenzioso durante il periodo Covid e con nessuno dei due si è trovato un accordo. La società calabrese ha proposto a Michele di tesserarlo per poter eventualmente effettuare il trasferimento nel caso ci fossero società interessate, come succede ora con Piacenza, ma l’ipotesi non è stata accettata e questo ha offeso Callipo, un imprenditore di spessore e che conosco personalmente».

«Se potessi dare un suggerimento a Elisabetta (Curti, la presidente di Piacenza, ndr), ovviamente non richiesto – aggiunge la presidente Curti – le direi di avere un pizzico di pazienza. Ha un allenatore, Lorenzo Bernardi, che sa quello che vuole, dirigenti del calibro di Hristo Zlatanov e Alessandro Fei che stimo e che conoscono benissimo il mondo della pallavolo, mai e poi mai mi sarei sognata di criticare Piacenza. Anche perché da parte loro non c’è mai stata una parola contro Callipo. E sia chiaro, io non ce l’ho con nessuno, neanche con Baranowicz, così come credo che Callipo non sia arrabbiato con Piacenza».

Insomma, è tutta una questione di regolamento e di pettegolezzi. Il primo si può cambiare (ed è così da sempre), i secondi restano in eterno. Siamo convinti che Pippo Callipo ed Elisabetta Curti, sabato sera, nel rispetto delle norme anticovid, si daranno una gomitata amichevole.

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