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Alto Tirreno e mare inquinato: indagato un sindaco ed emesse 10 misure cautelari

Si tratta del  sindaco di San Nicola Arcella Barbara Mele. L’Arpacal chiarisce in merito al coinvolgimento di un suo tecnico

Dieci misure cautelari, tra interdittive e arresti domiciliari, sono state emesse dal Gip di Paola, Rosa Maria Misiti ed eseguite dai carabinieri in alcuni comuni dell’alto Tirreno cosentino, tra cui S.Nicola Arcella, Buonvicino e Diamante.
Fra gli indagati, il sindaco di San Nicola Arcella Barbara Mele, tre responsabili degli Uffici tecnici di comuni, vari imprenditori e un tecnico dell’Arpacal.

L’indagine della Compagnia Carabinieri di Scalea riguarda una serie di illeciti riguardanti procedure ad evidenza pubblica nel settore della depurazione. In particolare, sono state ricostruite condotte collusive e fraudolente finalizzate ad avvantaggiare uno o più operatori economici con riguardo ad appalti.

Dalle indagini è emerso che taluni imprenditori hanno violato gli obblighi contrattuali assunti con comuni della fascia tirrenica relativamente ad appalti afferenti la gestione e la manutenzione dell’impianto di depurazione e degli impianti di sollevamento e hanno smaltito fanghi di depurazione senza adeguato trattamento presso terreni agricoli anziché mediante conferimento in discarica autorizzata, a volte anche attraverso lo sversamento del refluo fognario in un collettore occulto.

Sempre dalle stesse indagini, è emerso che In alcune circostanze sono state immesse nelle acque sostanze chimiche in assenza di un preciso dosaggio rapportato alle caratteristiche microbiche delle acque.

Relativamente al coinvolgimento di un suo tecnico, l’Arpacal ha reso noto un comunicato nel quale si specifica che: “La notizia dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Paola denominata “Archimede” riguardante la depurazione di alcuni comuni dell’Alto Tirreno cosentino che ha visto coinvolto, tra gli altri, un tecnico dell’Arpacal, è stata appresa con stupore e disorientamento”.
“L’Agenzia – si legge ancora – sin d’ora, dà la sua disponibilità a fornire ogni utile documentazione per le attività di indagine esprimendo piena fiducia nell’operato della magistratura con la consapevolezza che sarà fatta chiarezza su una vicenda che crea sgomento e sfiducia nei cittadini”.
E’ indubbio che – conclude l’Arpacal – quanto accaduto non può minimamente intaccare l’affidabilità tecnico-scientifica con la quale l’Agenzia svolge le sue attività di controllo e monitoraggio nel rigoroso rispetto delle norme vigenti in materia e soprattutto a tutela dei cittadini!”.